Perché i Malatesta, perché la Valmarecchia

I Malatesta sono stati una piccola Signoria, tutto sommato territorialmente non molto grande. E allora come mai artisti e letterati da Dante a Ezra Pound se ne sono occupati nei secoli contemporanei e successivi? Il Casato Malatesta, estremamente eterogeneo e magmatico, ha attraversato il Medioevo e il Rinascimento partendo dal suo fondatore, il Mastin Vecchio (così definito da Dante), nella seconda metà del 1200, fino al 1500 con Sigismondo Pandolfo Malatesta e poi Pandolfo IV Malatesta che fu l’ultimo reggente della Signoria.

In un periodo incredibilmente complesso per tutta la penisola Italica, i Malatesta incrociarono i loro destini con tutti i più importanti casati dell’epoca, o con alleanze o con lotte, incontrando i Medici, gli Aragona, i Visconti, gli Este e i Gonzaga, oltre ai nemici giurati – ma in qualche occasione anche alleati – Montefeltro, dove gli scontri tra Federico e Sigismondo Pandolfo passarono alla storia anche nei dipinti di Piero della Francesca (il famoso dipinto di Sigismondo Pandolfo è conservato a Parigi al Louvre). Ma c’è da chiedersi, perché questa Signoria fu così significativa per la storia Italiana ed europea.

I Malatesta furono soprattutto uomini d’arme, anche se in alcuni casi – come quello di Sigismondo – furono dei tipici Signori Rinascimentali amanti dell’arte e delle lettere, nelle quali Sigismondo stesso si cimentava. I meriti militari del casato e la loro capacità di intervento (con i propri eserciti, o come capitani di altri), garantirono loro una posizione di prestigio all’interno del variegato mondo Rinascimentale contraddistinto dagli scontri a sud tra Angioini ed Aragonesi, il Papato e le sue dinamiche, a nord tra Venezia e i Territori Toscani e Lombardi, un crogiolo di intrighi, battaglie e conquiste che ancora oggi è oggetto di discussione storica e artistica.

La Valmarecchia era quella “terra di mezzo”, attorniata da questa marasma, che non poteva che essere la cerniera di un mondo in continua evoluzione; per questo anche i Signori Malatesta furono degli “uomini e donne di mezzo”, violenti, ingannatori, audaci condottieri, Signori illuminati ed efferati assassini. I Malatesta rappresentano appieno il loro periodo di esistenza, e la loro terra di nascita, la Valmarecchia, non può che esserne una traduzione territoriale e storica unica.