Castello di Galasso a Secchiano Novafeltria
Via Alessandro Volta, Secchiano
Intorno al 1300, Galasso di Secchiano mosse da Cesena, dov’era podestà, per mettere a ferro e fuoco il Montefeltro, con il pretesto di colpire i guelfi, suoi nemici politici. Rase al suolo il castello di Piega, facendo barbaramente strage degli Olivieri, dinasti del luogo. Non contento, occupò Uffogliano, Castel Nuovo presso San Leo e con il valido ausilio di Uguccione della Faggiola, conquistò Gubbio di cui divenne signore. La cattiva sorte arrecata ai danni altrui toccò però anche al suo castello per mano di Sigismondo Pandolfo Malatesta, che nel 1458 lo portò a distruzione avanzata. Oggi, sul punto più alto del sasso, un tratto di mura ne svela spessore e possenza. Ai piedi delle rovine resiste un torrioncino semicircolare – trasformato in abitazione – e un gruppo di vecchie case che si allunga fino a contenere la chiesa.

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Pier Domenico Cancellieri
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