Torre Campanaria di Casteldelci

Aperto oggi · Durata della visita 15 min

La Torre Campanaria di Casteldelci è situata nel centro storico del paese, risale al 1100 ed è la più alta delle torri civiche del comune.
Originariamente dotata di funzione difensiva, in seguito divenne un campanile.
La sopraelevazione è settecentesca sui resti dell’antica rocca – l’ultimo restauro è del 1926.

Casteldelci occupa il punto d’incrocio tra tre regioni: Marche, Toscana ed Emilia-Romagna. Nelle sue vicinanze si erge il Monte Fumaiolo, da cui nasce il Tevere.

È già menzionato in documenti del XII secolo, con la definizione di ‘Casale d’ilice’, dal latino Castrum Illicis, letteralmente ‘fortificazione vicino ai lecci’. Tuttavia, reperti di epoca preistorica rinvenuti nella valle suggeriscono che il paese abbia origini molto più antiche. Popolato ininterrottamente nelle varie epoche grazie alla presenza di sorgenti perenni, Casteldelci raggiunse il suo splendore nel Medioevo, quando la sua collocazione geografica favorì l’insediamento di rocche e castelli. Tra questi merita di essere ricordato il castello dei signori della Faggiola, il cui nome, come quello del monte omonimo su cui sorgeva la rocca, presumibilmente era dovuto ai faggi che ancora oggi ricoprono i monti circostanti.

Qui nel 1250, nacque il celebre condottiero Uguccione della Faggiola, che, secondo una tradizione risalente a Boccaccio, avrebbe ospitato nel suo castello Dante Alighieri, ricevendone in cambio la dedica della Divina Commedia. Prima del governo di Uguccione e degli altri signori della Faggiola, che esercitarono il loro potere sin verso il 1400, Casteldelci dipendeva dai vescovi di Montefeltro ed era sotto l’amministrazione di Massa Trabaria. Dopo di loro passò invece a Guidobaldo da Montefeltro, duca di Urbino, e poi a Cesare Borgia, astuto condottiero e modello del Principe ideale di Niccolò Machiavelli. Passò quindi sotto il dominio di Lorenzo Il Magnifico, signore e mecenate della corte fiorentina, e successivamente del Comune di Firenze. Successivamente ritornò a far parte dello stato urbinate, seguendone le sorti.

Altro importante personaggio storico legato al passato di Casteldelci è l’urbinate Girolamo Genga, pittore, architetto e scenografo del rinascimento italiano, citato da Vasari, allievo di Luca Signorelli e del Perugino negli stessi anni di Raffello e caposcuola di una schiera di ingegneri militari del Cinquecento che lavorarono dal Portogallo alla Russia. A lui il duca Guidobaldo da Montefeltro concesse la montagna di Casteldelci come ringraziamento della sua fedeltà.

Oggi, chi vuole rivivere le antiche vicende del borgo può visitare il Ponte Vecchio, di origine medievale, le torri che in passato servivano da vedette, come la Torre del Monte, la Torre di Gattara, la Torre Campanaria e può sostare alla Casa-Museo che raccoglie reperti relativi alla preistoria e protostoria locale nonché all’età romana e altomedievale.

Ricco di sentieri e mulattiere, percorribili a piedi, a cavallo o in moutain bike, Casteldelci è una meta ideale per gli amanti delle escursioni e delle gite naturalistiche.

Non mancano naturalmente trattorie ed aziende agrituristiche che offrono la possibilità di familiarizzare con la cucina locale, con i suoi formaggi, i suoi funghi, le sue erbe, il cinghiale, i salumi…

Bibliografia:
Rita Giannini e Tonino Mosconi, I sentieri Magici della Valmarecchia, Touring Club Italiano, Comunità montana Alta Valmarecchia/Zona A, 1995

Torre Campanaria di Casteldelci
Note

Visita libera

nessuna tariffa prevista

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